Nuova Riveduta:

Marco 13:32

Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre.

C.E.I.:

Marco 13:32

Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.

Nuova Diodati:

Marco 13:32

Il sermone profetico (fine): La vigilanza
«Ma quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, né gli angeli nel cielo né il Figlio, ma solo il Padre.

Riveduta 2020:

Marco 13:32

Quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli nel cielo, né il Figlio, ma soltanto il Padre.

La Parola è Vita:

Marco 13:32

Tuttavia, nessuno sa quando verrà quel giorno e quell'ora, non lo sanno gli angeli del cielo, e neppure io, soltanto Dio Padre lo sa.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Marco 13:32

Ma quant'è a quel giorno ed a quell'ora, nessuno li sa, neppur gli angeli nel cielo, né il Figliuolo, ma solo il padre.

Ricciotti:

Marco 13:32

Vigilanza
Quanto poi al giorno e all'ora nessuno li sa, nè gli angeli del cielo, nè il Figliuolo, ma il Padre soltanto.

Tintori:

Marco 13:32

In quanto poi a quel giorno e a quell'ora, nessuno li sa, nè gli angeli del cielo, nè il Figlio; ma solo il Padre,

Martini:

Marco 13:32

Quanto poi a quel giorno, o a quell'ora nissuno lo sa, né gli Angeli, che sono nel cielo, né il Figliuolo, ma il solo Padre.

Diodati:

Marco 13:32

MA, quant'è a quel giorno, ed a quell'ora, niuno li sa, non pur gli angeli che son nel cielo, nè il Figliuolo, ma solo il Padre.

Commentario abbreviato:

Marco 13:32

28 Versetti 28-37

Abbiamo l'applicazione di questo sermone profetico. Per quanto riguarda la distruzione di Gerusalemme, aspettatevi che arrivi molto presto. Per quanto riguarda la fine del mondo, non chiedete quando avverrà, perché quel giorno e quell'ora non li conosce nessuno. Cristo, in quanto Dio, non poteva ignorare nulla; ma la sapienza divina che abitava nel nostro Salvatore si è comunicata alla sua anima umana secondo la volontà divina. Per entrambi, il nostro dovere è di vegliare e pregare. Nostro Signore Gesù, quando salì in alto, lasciò qualcosa da fare a tutti i suoi servi. Dobbiamo sempre vegliare, nell'attesa del suo ritorno. Questo vale sia per la venuta di Cristo alla nostra morte, sia per il giudizio generale. Non sappiamo se il nostro Maestro verrà nei giorni della giovinezza, della mezza età o della vecchiaia; ma, appena nati, cominciamo a morire e quindi dobbiamo aspettarci la morte. La nostra grande preoccupazione deve essere che, quando il Signore verrà, non ci trovi al sicuro, abbandonati all'agio e all'accidia, incuranti del nostro lavoro e del nostro dovere. Egli dice a tutti: "Vegliate, affinché possiate essere trovati in pace, senza macchia e irreprensibili".

Riferimenti incrociati:

Marco 13:32

Mar 13:26,27; Mat 24:36-42; 25:6,13,19; At 1:7; 1Te 5:2; 2P 3:10; Ap 3:3
Ap 1:1

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